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Dr. Haik Zarian
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Medico Chirurgo
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Medicina Estetica & Terapie laser
Iperidrosi
Iperidrosi: quando sudare (troppo) diventa un problema
La nostra pelle è particolarmente ricca di ghiandole sudoripare: si calcola che nella cute ci siano dai 2 ai 5 milioni di piccole ghiandole deputate alla produzione di sudore. Queste sono particolarmente concentrate sul capo, ai cavi ascellari, al palmo delle mani ed alle piante dei piedi.
La sudorazione ha una sua funzione fisiologica che è quella di regolare la temperatura corporea: l’evaporazione del sudore sottrae calore al corpo e conseguentemente lo raffredda. La quantità di sudore prodotta nelle 24 ore è assai variabile e dipende da diversi fattori come l’attività motoria e le condizioni climcatiche. In casi estremi può raggiungere i 10 litri! In condizioni di normalità l’attività delle ghiandole sudoripare si svolge in modo inapparente, diviene invece evidente (sudorazione visibile) in risposta a diversi stimoli fisici, nervosi, psichici, chimici e metabolici.
Ssecondo il tipo di stimolo la sudorazione visibile può interessare diverse sedi corporee; quella dovuta al calore è localizzata alla fronte, al dorso, al collo, al petto, al dorso delle mani. Stimoli sensoriali o emozionali determinano invece intensa sudorazione alle ascelle, al palmo delle mani, alla pianta dei piedi ed ai lati del tronco.
Iperidrosi: quali tipologie esistono
L'eccessiva sudorazione o iperidrosi si può distinguere in 3 tipologie:
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Iperidrosi primaria idiopatica (o essenziale): molto frequente (0,5-1% della popolazione generale) è dovuta all’eccessiva sudorazione a livello delle ascelle, del palmo delle mani e della pianta dei piedi. Può essere scatenata o aggravata da stress emotivo-emozionali e/o da stimoli termici, ma si può manifestare anche senza alcuna causa scatenante. Le persone che soffrono di iperidrosi primaria sono tendenzialmente emotivi e il fenomeno della sudorazione eccessiva a sua volta genera imbarazzo ed ansia. L’iperidrosi ascellare colpisce più frequentemente le donne specie nell’età fertile, mentre l’iperidrosi palmare e plantare interessa maggiormente gli uomini. La sudorazione patologica delle mani è generalmente la condizione più fastidiosa tra tutte le forme di iperidrosi: le mani sono più esposte di ogni altra parte del corpo e svolgono un ruolo importante nella vita sociale e professionale. Il grado del disturbo della sudorazione può variare da una semplice umidità del palmo della mano fino ad un vero e proprio gocciolare.
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Iperidrosi generalizzata: si manifesta in condizioni fisiologiche (acclimatazione, menopausa) oppure a seguito dell’assunzione di alcuni farmaci, di malattie febbrili o di altro genere.
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Iperidrosi localizzata associata a patologie: queste condizioni vanno sempre escluse prima di ogni trattamento per iperidrosi.
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Come si cura l'iperidrosi primaria?
Trattamenti specifici dell’eccessiva sudorazione (cosmetoloigici, medici o chirurgici) sono indicati solamente per l’iperidrosi primaria essenziale.
Le principali strategie terapeutiche coprendono:
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Antitraspiranti: preparati a base di cloruro d’alluminio consentono un certo miglioramento soprattutto nelle forme medie e lievi.
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Asportazione chirurgica delle ghiandole sudoripare ascellari. Si tratta di un intervento chirurgico indicato solamente in casi particolarmente gravi e selezionati come anche la simpaticectomia che consiste nell’asportazione parziale di alcune fibre nervose. Sono metodiche chirurgiche che consentono di migliorare l’iperidrosi delle ascelle, del palmo delle mani o della pianta dei piedi.
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Trattamento con Botulino: si tratta di un trattamento ambulatoriale, efficace per l’iperidrosi ascellare (durata di 9-12 mesi), palmare e plantare (durata 5 mesi). E’ stato introdotto nell’utilizzo clinico nel 1995 e costituisce oggi la prima scelta, specie per le forme di iperidrosi grave scarsamente controllate dagli antitraspiranti, con il grosso vantaggio di evitare interventi chirurgici.
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Come si cura l'iperidrosi primaria?
Trattamenti specifici dell’eccessiva sudorazione (cosmetoloigici, medici o chirurgici) sono indicati solamengte per l’iperidrosi primaria essenziale.
Le principali strategie terapeutiche coprendono:
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Antitraspiranti: preparati a base di cloruro d’alluminio consentono un certo miglioramento soprattutto nelle forme medie e lievi.
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Asportazione chirurgica delle ghiandole sudoripare ascellari. Si tratta di un intervento chirurgico indicato solamente in casi particolarmente gravi e selezionati come anche la simpaticectomia che consiste nell’asportazione parziale di alcune fibre nervose. Sono metodiche chirurgiche che consentono di migliorare l’iperidrosi delle ascelle, del palmo delle mani o della pianta dei piedi.
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Trattamento con Botulino: si tratta di un trattamento ambulatoriale, efficace per l’iperidrosi ascellare (durata di 9-12 mesi), palmare e plantare (durata 5 mesi). E’ stato introdotto nell’utilizzo clinico nel 1995 e costituisce oggi la prima scelta, specie per le forme di iperidrosi grave scarsamente controllate dagli antitraspiranti, con il grosso vantaggio di evitare interventi chirurgici.
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Il Botulino per l'iperidrosi primaria
La proteina botulinica è indicata per il trattamento dell’iperidrosi ascellare. Il botulino agisce modulando e attenuando i segnali delle terminazioni nervose che attivano le ghiandole sudoripare. Il trattamento è piuttosto semplice, e prevede una serie di micro iniezioni di farmaco direttamente nel cavo ascellare.
Gli aghi usati sono molto sottili e il dolore durante il trattamento è modesto. Il botulino richiede qualche giorno per sviluppare la sua azione e, in genere, i risultati del trattamento sono visibili entro 7-10 giorni.
Il trattamento non è permanente e ha una durata di circa 4-6 mesi. Per ottenere una riduzione stabile della sudorazione il trattamento va ripetuto due o tre volte all’anno, in base alle necessità del paziente.
Se si decide di interrompere i trattamenti con il botox la sudorazione ritornerà gradualmente al livello precedente, e non ci saranno altri cambiamenti nella zona trattata.
Esecuzione
Il trattamento può essere eseguito a livello ascellare, palmare o plantare, isolatamente o in variabile associazione.
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Anestesia: nessuna o locale
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Durata: 15 minuti per ciascuna zona trattata
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Procedura: 10 – 20 inoculi in ciascuna regione (cavo ascellare, palmo, pianta)
Condizioni post-trattamento
Modesto gonfiore delle parti trattate per 3-5 ore.
In rari casi piccoli lividi nei siti di iniezione.
Torpore per alcune ore a livello di mani e piedi.
Possibili complicazioni
Possibili lividi e dolenzia nei siti di iniezione per alcuni giorni. In rari casi il trattamento con botulino può dare sintomi simili a quelli dell’influenza (stanchezza, febbre e dolore muscolare), che normalmente scompaiono in pochi giorni.
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Controindicazioni al trattamento
Il trattamento dell’iperidrosi ascellare con tossina botulinica è controindicato nei seguenti casi: allergia nota al farmaco o ai componenti della preparazione, in gravidanza o allattamento, in pazienti con malattie dei muscoli e terapia con farmaci miorilassanti in corso e precedenti interventi chirurgici al cavo ascellare.
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Risultati e loro durata
L'effetto inizia generalmentre dopo 48-72 ore dopo la seduta e dura in media 9 mesi a livello delle ascelle e 5 mesi a livello di mani e piedi.
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Quanto costa?
La consulenza iniziale è sempre gratuita. Il costo per i trattamenti è rapportato alla tipologia di prodotto utilizzato, all'estensione delle aree trattate, ai tempi di esecuzione e alla difficoltà tecnica del trattamento. Contattaci per avere ulteriori informazioni.
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Contatti e Informazioni