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Terapia Fotodinamica

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Di cosa si tratta

La terapia fotodinamica (PDT), dall'acronimo inglese di Photo Dynamic Theraphy, costituisce un metodo di trattamento non chirurgico di lesioni cutanee pretumorali o tumorali, quali cheratosi attiniche, epitelioma basocellulare, morbo di Bowen, epitelioma spinocellulare in situ (noto come gruppo dei tumori cutanei superficiali non-melanoma).

 

La PDT è oggi utilizzata con successo anche in alcune dermatosi di natura infiammatoria o infettiva, come l'acne volgare, le verruche virali.

 

In continua diffusione è anche l'uso della PDT nel campo della medicina e chirurgia estetica, per il suo impiego nel foto ringiovanimento del volto.

L’utilizzo di una sostanza fotosensibilizzante e della luce come terapia medica era giaÌ€ in uso nell’antico Egitto e nell'antica India per la cura della psoriasi e della vitiligine.

 

Oggi grazie allo sviluppo di sostanze fotosensibiizzanti topiche di ultima generazione si è verificato un notevole interesse in campo dermatologico per tale terapia e una sua progressiva diffusione in ambito terapautico non invasivo.

Come funziona?

La PDT si basa sulla proprietaÌ€ di una sostanza fotosensibilizzante, che se esposta ad una fonte luminosa appropriata eÌ€ in grado di indurre una reazione fotochimica con conseguente distruzione selettiva delle cellule mutate (malate). 

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Le molecole fotosensibilizzanti

La molecola foto sensibilizzante utilizzata prende il nome di Protoporfirina IX (Pp IX); essa viene prodotta dalle cellule a partire da una molecola piuÌ€ piccola chiamata metilestere dell’acido 5- aminolevulinico o metil-amuinolevulinato (MAL), in grado di attraversare la cute e di entrare all’interno delle cellule. L’effetto fotodinamico eÌ€ selettivo in quanto la Pp IX si accumula nelle cellule tumorali o pre-tumorali mentre viene rapidamente eliminata da quelle sane.

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Schema semplificato del meccanismo di azione della terapia fotodinamica

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Come avviene il trattamento?

Il trattamento è ambulatoriale e consiste nell’applicazione del farmaco fotosensibilizzante (MAL) in crema sulle lesioni da trattare, le quali vengono successviamente bendate  in modo da favorire la penetrazione della sostanza nella cute e nelle cellule danneggiate.

Il farmaco fotosensibilizzante deve quindi rimanere a contatto con pelle per 3 ore, tempo necessario a consensitre la sua penetrazione in profondità.

I pazienti che devono eseguire il trattamento devono evitare l'uso di cosmetici, trucchi, lozioni, creme e deodoranti nelle regioni interessate a partire da tre giorni prima del trattamento.

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Le squame o croste, eventualmente presenti sulle lesioni da trattare, vanno eliminate prima della terapia fotodinamica mediante curettage chirurgico o mediante laser, oppure a domicilio mediante l’applicazione di appropriate creme prescritte dal dermatologo in occasione della visita preliminare.

Altre lesioni vanno ridotte di dimensioni prima del trattamento in anestesia locale (es. lidocaina).

 

Dopo almeno tre ore dall’applicazione del farmaco,  la lesione viene esposta ad una particolare e specifica sorgente di luce rossa artificiale, per circa 5-7 minuti.

Durante l’esposizione viene fornita adeguata protezione per gli occhi (occhiali o scudi).

Il trattamento è doloroso?

In corso di trattamento eÌ€ normale avvertire una sensazione di calore o bruciore di varia intensitaÌ€, variabile in base alla sede trattata o alla estensione della lesione, che viene attenuata attraverso acqua fredda nebulizzata o se necessario con l’utilizzo di un anestetico locale.

Se il bruciore fosse di intensità troppo elevata il trattamento può essere interrotto in qualsiasi momento e ripreso quando il dolore si è ridotto.

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Precauzioni e controindicazioni

Nei giorni successivi al trattamento e fino alla completa risoluzione degli esiti eÌ€ assolutamente sconsigliata l’esposizione solare. Dopo il trattamento si dovraÌ€ detergere delicatamente la zona trattata con soluzione antisettica ed applicare una crema antibiotica.

E’ necessario tornare periodicamente a visita di controllo al fine di valutare nel tempo l’efficacia del trattamento e riconoscere in tempo eventuali possibilie recidive (ricadute).

La PDT può essere ripetuta più volte a seconda del tipo e numero delle lesioni, anche a distanza di tempo.

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È controindicata in pazienti con fotosensibilità, patologie come porfiria o xeroderma pigmentosum e in coloro che hanno ricevuto un trattamento con acido retinoico nel mese precedente.

Vantaggi della terapia fotodinamica e alternative di trattamento

 

I vantaggi della metodica sono numerosi:

  • non invasività ed assenza di anestesia locale o generale

  • possibilità di trattare superfici relativamente ampie nella stessa seduta 

  • possibilità di trattare aree poco accessibii chirurgicamente 

  • possibilità di trattare mucose (cavo orale, genitali) 

  • la proprietà additiva (ovvero gli effetti benefici si sommano nel tempo); l'assenza di tachifilassi (ovvero l'efficacia non diminuisce all'aumentare del numero dei trattamenti) 

  • l'assenza di esiti permanenti dovuti al trattamento come talora si può verificare in altre procedure (crioterapia).

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Le alternative al trattamento con PDT per le lesioni tumorali e pre tumorali comprendono:

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Quanto costa?

Il costo per il trattamento è determinato in rapporto al numero e all'estensione delle aree trattate e ai tempi di esecuzione. Contattaci per avere ulteriori informazioni.

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